Ecco come il tartufo in Italia sta rischiando di perdere la sua identità

Il nuovo disegno di legge in tema di raccolta, ricerca, coltivazione e commercializzazione del tartufo verrà presentato alla 57ma edizione di "Nero Norcia", la fiera nazionale del tartufo nero pregiato di Norcia e dei prodotti tipici, nonostante lo scetticismo di tartufai e appassionati.

Il disegno di legge è in dirittura d’arrivo

Il presidente della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Filippo Gallinella – che sarà presente alla kermesse norcina – sostiene che «Sono stati fatti grandi passi in avanti in tema di fiscalità e ora si deve intervenire aggiornando alcune norme, soprattutto per proteggere l'ambiente tartufigeno e aumentarne la produttività». Solo che il mondo del tartufo rimane scettico riguardo a questo DDL, che ha a più riprese messo in allarme appassionati e commercianti.

L’incubo del Bianco d’Alba

Fino a poco tempo fa, il famoso tartufo bianco d’Alba sarebbe stato vittima di questo nuovo DDL che avrebbe visto tutti i tartufi bianchi pregiati sotto la stessa dicitura “d’Alba”, compromettendone l’identità e svalutando il lungo lavoro di promozione ambientale, turistico ed enogastronomico, faticosamente costruito nel tempo dalla città di Alba.

Il senatore Marco Perosino (nonché sindaco di Priocca, in provincia di Cuneo), ha parlato con cognizione di causa riguardo al disegno di legge che vedrebbe coinvolto l’intero panorama nazionale del tartufo: “Concedere la dicitura "Alba" a tutti i tartufi bianchi raccolti in Italia abbasserebbe il valore gastronomico e monetario del prodotto a favore dell'aumento del valore dei prodotti di tutte le altre regioni italiane. E sarebbe un vulnus al valore ambientale, turistico ed enogastronomico di Alba, faticosamente costruito nel tempo. Nonché una proposta ingannevole per il consumatore".

Fortunatamente, sembrerebbe che la denominazione “d’Alba” sia stata reinserita nel testo a garanzia del tartufo locale, ma come sottolinea il direttore del Centro nazionale studi tartufo Mauro Carbone, «Non possiamo dirci tranquilli fin quando non verrà approvata la legge, ma è stato depositato il testo unico del disegno di legge “Disposizioni in tema di cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo”, che prevede la denominazione Bianco d’Alba e questo è un primo passo molto positivo».

Quale sarà il futuro del tartufo in Italia?

Difficile dirlo, le controversie riguardo a questo disegno di legge sembrerebbero essere state risolte, ma chi può prevedere cosa succederà in futuro? I pericoli passati con questo DDL sembrerebbero essere indice di una grave incompetenza in materia, o di una grave faziosità commerciale, che rischia di ripresentarsi in un futuro prossimo, molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare.