Come diventare tartufai: tutto quello che c’è da sapere per ottenere il tesserino del tartufo

Come ottenere il tesserino di idoneità per la raccolta dei tartufi

  • Trovare l’Ufficio Territoriale Regionale (UTR) della propria regione
  • Presentare la domanda di rilascio del tesserino con l’apposita documentazione
  • Sostenere l’esame di idoneità per la ricerca e la raccolta dei tartufi

Il naturale rumore degli animali nel bosco, il continuo variare dei colori a seconda della luce che filtra tra le piante, l’odore del tartufo appena raccolto… Andare a tartufi è un’esperienza stupenda che coinvolge tutti i sensi. Ma la legge parla chiaro, per evitare di recare danno alla delicata natura del fungo ipogeo, per tutte le attività di ricerca del tartufo è necessario ottenere l’apposito tesserino di idoneità per la ricerca e la raccolta dei tartufi.

Cos’è il tesserino del tartufo

Il tesserino di idoneità per la raccolta dei tartufi è il documento che ti permette di cercare e raccogliere tartufi al di fuori dei terreni di proprietà. Come stabilito dalla Legge Regionale, la ricerca e la raccolta del tartufo è consentita solo a coloro che sono in possesso del tesserino di idoneità, ed è quindi un documento necessario per tutte le persone che intendono diventare tartufai o per tutti gli appassionati che vogliono avvicinarsi a questo mondo e sperimentare il brivido della ricerca.

Il delicato mondo del tartufo è costantemente minacciato dalla raccolta selvaggia, dall’inesperienza degli aspiranti cercatori e alimentato dalla vendita abusiva. Ecco perché, per salvaguardare i tartufi, esistono delle leggi specifiche e delle sanzioni severe per chi raccoglie senza autorizzazione. Il tesserino è nato proprio per la tutela dei tartufi e per il bene dei consumatori.

Per ottenere il tesserino bisogna sostenere e superare un esame specifico. Nonostante il tesserino sia valido su tutto il territorio nazionale, ogni regione stabilisce diverse regole per il rilascio del documento, e diventa quindi necessario cercare le informazioni specifiche per la propria regione di residenza.

Dove richiedere il tesserino e la documentazione da presentare

Per richiedere il tesserino del tartufo bisogna contattare l’Ufficio Territoriale Regionale della propria regione di residenza e presentare la documentazione necessaria. Per i nuovi cercatori è necessario presentare (seguendo l’ordine indicato dall’ufficio di competenza):

Per il rinnovo del tesserino, invece, è necessario è necessario presentare l’apposita domanda sottoscritta dall’interessato, con nuova fototessera, due marche da bollo da 16 € e il tesserino scaduto. Mentre per il duplicato del tesserino, da richiedere in caso di smarrimento, bisogna obbligatoriamente aggiungere una copia della denuncia di furto/smarrimento rilasciata dai carabinieri. Fai attenzione però che ogni regione ha le sue leggi specifiche (questo a causa della territorialità del tartufo) e diventa quindi necessario informarsi preventivamente presso gli uffici di competenza.

Tesserino del tartufo: i prezzi e l’esame di idoneità

Chiedere il rilascio del tesserino di idoneità per la ricerca e la raccolta dei tartufi è facile, ottenerlo invece è tutta un’altra storia. Non basta presentarsi all’UTR di competenza e presentare la documentazione necessaria, ma bisogna anche superare un apposito esame. Per esempio, come indicato dall’UTR della Lombardia, gli argomenti da conoscere sono:

I costi da sostenere per diventare tartufai variano da regione a regione, così come gli anni di validità del tesserino, che generalmente dura 10 anni e ha bisogno di una vidimazione annuale. Oltre al pagamento delle due marche da bollo da 16 € obbligatorie, è necessario versare una quota alla tesoreria regionale che varia a seconda del territorio di competenza.

Per riassumere, i prezzi del tesserino del tartufo (variabili da regione a regione) sono dettati da:

Al momento della scrittura di questo articolo, in Lombardia il costo della tassa annuale è di 10,33 €, ma in Piemonte è di ben 140 € da versare ogni anno con validità 1° gennaio - 31 dicembre. Questa differenza di costi è giustificata dalla ricchezza del mercato regionale e dalla diffusione territoriale del tartufo.