
Il tartufo bianco in Abruzzo c’è ed è buonissimo
Il Tartufo Bianco in Abruzzo c'è e si forma spontaneamente in buona parte della regione, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare in termini di produzione e sviluppo.
Dopo il periodo di fermo biologico, in vigore dal 1º settembre fino a oggi, sabato 21 settembre, parte la stagione di raccolta del tartufo bianco pregiato (Tuber Magnatum Pico). Dopo un’estate torrida e siccitosa, il maltempo di luglio e dell’ultimo periodo fa ben sperare nella formazione delle condizioni di terreno necessarie per lo sviluppo del prezioso Bianco d’Alba. La raccolta dello Scorzone (tartufo nero estivo) è stata discontinua e altalenante ma si è conclusa positivamente, fatto che incoraggia il successo di questa nuova stagione.
Nel frattempo, si stanno svolgendo gli esami per il patentino di cercatore; come ogni anno sono circa un centinaio le domande per la selezione e si svolgono in diverse zone della Granda. Attualmente sono circa duemila i cercatori autorizzati per la raccolta nelle zone libere. La raccolta può avvenire anche in altre zone autorizzate, quali tartufaie controllate e coltivate, purché si rispettino le normative regionali, la cui trasgressione prevede severe sanzioni amministrative.
Il Tartufo Bianco in Abruzzo c'è e si forma spontaneamente in buona parte della regione, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare in termini di produzione e sviluppo.
La regione Piemonte rilascia una comunicazione ufficiale riguardo alle attività di ricerca e raccolta tartufo a seguito del DPCM del 3 novembre 2020.
Dove si compra il tuber magnatum pico? E dove si raccoglie? Quali sono i suoi segreti e perché è così costoso? Scopriamolo insieme.
Il tartufo ha calorie in quantità davvero poco rilevanti e non è un alimento che fa la differenza in termini nutrizionali, sebbene mangiarlo sia davvero piacevole.